SCHELLING


L’IDEALISMO ESTETICO DI SCHELLING

(come di conciliano soggetto e oggetto, spirito e natura?)


Per Schelling, entusiasta ammiratore della natura, questa è una realtà in sé, già da sempre intrisa di spiritualità: l’assoluto è l’unità di natura e spirito. È per questo motivo che la filosofia, in quanto  < scienza dell’assoluto>, cercando di coglierne l’unità inscindibile può seguire due direzioni di ricerca complementari: la filosofia della natura che, partendo dalla natura , giunge allo spirito, e la filosofia dello spirito che, partendo dallo spirito, giunge alla natura.  Infatti spirito e natura sono due modalità di realizzazione e di espressione dell’assoluto. 
 La filosofia della natura riconosce come la natura sia <spirito visibile>; la filosofia dello spirito coglie nello spirito una <natura invisibile>.

Natura e spirito sono come le due facce della stessa medaglia, i due risvolti del medesimo principio infinito e assoluto che in essi si realizza e si esprime.
L’assoluto, tuttavia, non può essere conosciuto adeguatamente dalla ragione speculativa, che procede per distinzioni e opposizioni, ma solo dall’intuizione estetica, che sa cogliere la totalità. L’arte è, dunque, attività divina, in quanto capace di imprimere nelle forme sensibili (finite) della rappresentazione l’infinito dell’ispirazione, in analogia all’azione del <poeta cosmico> (‘assoluto, Dio) nella creazione del mondo. 

L’arte è il supremo organo conoscitivo, infatti riesce a cogliere le profondità originarie della vita e della natura grazie all’intuizione estetica, ossia la capacità di penetrare l’infinito  attraverso le sue forme concrete. Per questo l’attività dell’artista è simile a quella dell’assoluto creatore che infatti l’opera del genio si compone di ispirazione inconsapevole ed esecuzione consapevole, soggettività e oggettività, spirito e natura, tra finito e infinito che costituisce la profonda aspirazione all’animo romantico.   

Commenti

Post popolari in questo blog

Freud 1

Nietzsche 2

Freud 5