Freud 5

GLI SVILUPPI DELLA PSICOANALISI


Tra il 1911 e il 1913 si costituiscono due correnti psicoanalitiche dissidenti, formate da persone che fino ad allora avevano svolto un ruolo importante della società psicoanalitica: Adler e Jung. Per Adler il libido sessuale rappresenta soltanto una parte di una più generale tendenza all'autoaffermazione, pulsione che egli, mutuando una termologia nietzscheana, definisce <volontà di potenza>. Tale istinto è presente già nei bambini, i quali. di fronte a un mondo ancora sconosciuto, in cui vivono personaggi più grandi, più forti e più esperti di loro- avvertono un <sentimento di inferiorità>.Se gli apporti ambientali gli saranno favorevoli, il bambino sarà il grado di superare in modo graduale e positivo il suo disagio; se, al contrario, gli stimoli saranno negativi, è probabile che egli scivoli nel <complesso di inferiorità>, ossia in una condizione patologia. 
Anche Jung si rifiuta di considerare i contenuti della rimozione in chiave esclusivamente sessuale: a suo avviso la sessualità non può costituire la struttura centrale della vita psichica. A partire da questa convinzione, identifica la libido con un'energia vitale presente in tutti gli organismi naturali, una pulsione dinamica che garantisce la conservazione degli individui e della specie. Essa è una forza spirituale, oltre che biologica, creatrice di progresso culturale. 
Accanto all'inconscio personale Jung ammette un inconscio collettivo, trasmesso genericamente e costituito da una molteplicità di immagini che l'umanità ha elaborato durante la sua storia. Esso non si sostanzia di elementi rimossi, ma di archetipi, modi di rappresentazione della realtà comuni all'intero genere umano, vere e proprie forme a priori dell'immaginazione. 
Per Jung obiettivo della terapia analitica è la realizzazione del Sé grazie al processo di individuazione. Questo consiste nella progressiva integrazione e unificazione degli elementi che compongono la personalità.  

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